Documento unico di programmazione, si apre la partita delle assunzioni 2025

Documento unico di programmazione, si apre la partita delle assunzioni 2025

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di Gianluca Bertagna

È tempo di Dup e le amministrazioni locali sono chiamate a gettare le basi anche per la programmazione del personale del prossimo triennio 2025-2027. Tra limiti e particolari procedure è necessario tirare le somme per permettere all’organo di governo di affrontare il prossimo esercizio con una tempestiva azione finalizzata ad assunzioni fin dai primi giorni dell’anno.

Il decreto 25 luglio 2023 di modifica agli allegati del Dlgs 118/2011 ha delimitato il perimetro in cui muoversi nel Documento Unico di Programmazione in materia di personale. Infatti, rispetto alla precedente versione si dispone ora che debba essere prevista la programmazione delle risorse finanziarie per tutti gli anni del triennio, da destinare ai fabbisogni di personale, determinata sulla base della spesa per il personale in servizio e di quella connessa alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, tenendo conto delle esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi. Di fatto, quindi, non sarà necessario individuare ogni singola azione (assunzione, mobilità, progressione, eccetera), ma più “semplicemente” le somme che si mettono a disposizione per la stesura sia del bilancio che del Piano triennale dei fabbisogni di personale. Proseguono, infatti, i principi contabili: «la programmazione di tali risorse finanziarie costituisce il presupposto necessario per la formulazione delle previsioni della spesa di personale del bilancio di previsione e per la predisposizione e l’approvazione del Piano triennale dei fabbisogni di personale nell’ambito della sezione Organizzazione e capitale umano del Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO)». Prevedere, pertanto, già nel Dup i singoli fabbisogni di personale e le relative assunzioni comporterebbe un ingessamento di tutta la procedura.

Al centro della previsione di tali risorse finanziarie da destinare al Ptfp non può mancare l’attenta analisi rispetto agli spazi assunzionali concessi agli enti locali. Se da una parte per le Unioni di comuni rimane fermo il meccanismo del turn-over (100% della spesa dei cessati), per i Comuni continuano ad applicarsi le regole del Dm 17 marzo 2020 in attuazione dell’articolo 33 del Dl 34/2019. Proprio dal 2025 si assisterà a qualche novità.

I Comuni virtuosi, con un basso rapporto tra spese di personale ed entrate correnti, non si ritroveranno più la Tabella 2, quella dell’incremento calmierato previsto fino al 2024. Questo, però, va letto come un aspetto positivo: infatti gli enti che rientravano nel campo di applicazione della medesima Tabella 2 potranno aumentare la spesa di personale per nuove assunzioni a tempo indeterminato fino a non superare il valore soglia previsto dalla Tabella 1.

I Comuni non virtuosi, con un alto rapporto tra spese di personale ed entrate correnti, dovranno invece verificare di giungere, al termine del 2024, ad una percentuale di virtuosità inferiore al valore della Tabella 3. Se l’ente non ottiene l’obiettivo, dal 2025 avrà un turn-over del 30% delle cessazioni.

Rimane, invece, tutto uguale per i Comuni della cosiddetta fascia di mezzo, ovvero che si collocano tra la percentuale della Tabella 3 e della Tabella 1. In questo caso, infatti, rimarrà la regola del non superare, nel 2025, la percentuale del rapporto tra spese di personale ed entrate correnti, calcolata con riferimento al solo ultimo rendiconto.

I recenti rendiconti approvati permetteranno quindi di capire sia la fascia di appartenenza dell’ente sia quali risorse finanziarie mettere in gioco, prima nel Dup e successivamente nella Programmazione triennale dei fabbisogni di personale.

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GIANNI SANNA

Consulente Dasein. Formatore. Esperto in Programmazione, Anticorruzione , Trasparenza e Privacy. Responsabile Protezione Dati (RPD/DPO).

1 commento finora

Rosina Lochi Scritto il1:22 pm - Luglio 23, 2024

Grazie! Molto utile questo argomento

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