Affidamento di funzioni gestionali agli assessori nei piccoli Comuni: il Viminale richiama i limiti della deroga

Affidamento di funzioni gestionali agli assessori nei piccoli Comuni: il Viminale richiama i limiti della deroga

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Con un parere del 6 novembre 2025, il Ministero dell’Interno interviene nuovamente sul tema – particolarmente delicato – dell’attribuzione di incarichi gestionali agli amministratori comunali nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Il chiarimento riguarda, in particolare, la possibilità per i sindaci di conferire agli assessori la responsabilità di uffici e servizi e il ruolo di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) anche quando nell’ente sono presenti dipendenti di ruolo, titolari di incarichi di Elevata Qualificazione.

Il quadro normativo richiamato dal Ministero

Il Viminale parte dall’articolo 107 del Tuel (Dlgs 267/2000), che attribuisce la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica ai dirigenti.

Per i Comuni privi di dirigenza, tali funzioni spettano ai titolari di Elevata Qualificazione (ex posizioni organizzative).

L’eccezione è prevista dall’articolo 53, comma 23, della legge 388/2000, che consente ai piccoli Comuni di assegnare responsabilità gestionali agli assessori, ma solo in casi eccezionali e nel rispetto di condizioni ben precise:

  • necessità di una previsione statutaria o regolamentare adottata dal consiglio (art. 42 Tuel) o dalla giunta (art. 48, c. 3 Tuel, per il regolamento degli uffici e servizi);
  • rispetto della finalità di contenimento della spesa, da documentare annualmente in sede di bilancio.

Il carattere eccezionale della deroga

Il parere ribadisce che l’attribuzione di funzioni gestionali agli assessori non può essere considerata una scelta ordinaria o generalizzata.

Si tratta di uno strumento straordinario, utilizzabile solo quando:

  1. non vi siano professionalità interne idonee a ricoprire gli incarichi;
  2. non sia possibile garantire le stesse funzioni a parità di spesa.

Un generico riferimento al “sovraccarico di lavoro” dei dipendenti apicali – come nel caso esaminato dal Ministero – non è ritenuto sufficiente per giustificare la deroga.

Il richiamo alla giurisprudenza

Il Viminale ricorda che la disposizione non è “autoapplicativa”. Serve quindi un esplicito atto regolamentare che riorganizzi in modo motivato la struttura dell’ente.

Il parere cita:

  • TAR Liguria, sentenza n. 284/2021
  • Consiglio di Stato, sentenza n. 1860/2022

Entrambe le pronunce confermano la necessità di una disciplina regolamentare per poter applicare la deroga.

Viene richiamata anche la Corte dei conti – Sezione regionale di controllo del Lazio, delibera n. 5/2018, che sottolinea come l’affidamento agli assessori sia subordinato a un regolamento che ridisegni l’assetto organizzativo in un’ottica di effettivo risparmio di spesa.

Il caso esaminato: motivazioni insufficienti

Nel caso specifico, l’attribuzione agli assessori:

  • della responsabilità dell’Area Polizia Municipale,
  • della gestione del Personale,
  • dell’incarico di RPCT in attesa del nuovo segretario comunale,

non è stata ritenuta adeguatamente motivata.

Secondo il Ministero:

  • non emerge una vera carenza di professionalità interne;
  • non è documentato un effettivo risparmio di spesa, elemento necessario per attivare la deroga.

Conclusioni: una deroga “a porte strettissime”

Il Viminale offre una lettura molto restrittiva dell’articolo 53, comma 23.

Il ricorso agli assessori per funzioni gestionali:

  • non può diventare prassi;
  • deve essere temporaneo e straordinario;
  • deve poggiare su una motivazione puntuale e su atti formali che dimostrino l’impossibilità di utilizzare personale interno e il vantaggio economico per l’ente.

Un richiamo importante per tutti i piccoli Comuni: la flessibilità organizzativa non può tradursi in un aggiramento del principio di separazione tra indirizzo politico e gestione amministrativa, cardine dell’ordinamento degli enti locali

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GIANNI SANNA

Consulente Dasein. Formatore. Esperto in Programmazione, Anticorruzione , Trasparenza e Privacy. Responsabile Protezione Dati (RPD/DPO).

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